La valutazione della crescita del bambino nei primi anni di vita ci dà la possibilità di avere informazioni sul suo stato di salute, nonché sull’appropriatezza del regime nutrizionale intrapreso. Per questo motivo ci vengono in soccorso le curve di crescita, un sistema strutturato per valutare facilmente se il piccolo ha una tendenza di crescita regolare e, in caso di necessità, correggere eventuali comportamenti alimentari scorretti. In questo articolo vedremo cosa sono le curve di crescita del bambino e come interpretarle nella maniera giusta.
Cosa sono le curve di crescita?
Si tratta di una curva che rappresenta graficamente l’incremento nel tempo di alcuni parametri quali altezza, peso, BMI (indice di massa corporea) e circonferenza del cranio. Normalmente la pendenza della curva cambia in base alla specifica fase della vita in cui il bambino si trova, con una ripida salita nei primi 3 mesi, seguita da un rallentamento nell’infanzia. Un secondo picco si registra in età adolescenziale seguito da un nuovo rallentamento, fino al raggiungimento della stabilità che rappresenta l’altezza definitiva.
A partire dagli anni settanta, le curve di crescita sono state create a partire da una raccolta di dati da varie popolazioni pediatriche. Dai risultati ottenuti si sono disegnati questi grafici, con i quali è possibile confrontare la tendenza di crescita del proprio bambino. Le curve sono differenziate per fasce d’età, a seconda che il bambino sia maschio o femmina e in base ai differenti parametri (altezza, peso, ecc). Esistono inoltre curve specifiche per alcune condizioni particolari, quali bambini nati prematuri, Sindrome di Down, Sindrome di Turner e molte altre. È possibile consultare e scaricare le curve di crescita dal sito ufficiale dell’OMS.
Come utilizzare le tabelle di crescita
La prima cosa da fare è scaricare le tabelle di crescita. A questo punto sarà possibile disegnare la propria curva, così da poterla confrontare con i grafici di riferimento. In asse delle ascisse (orizzontalmente) è riportata l’età del bambino, mentre l’asse delle ordinate (orientamento verticale) mostra il parametro antropometrico di riferimento. Tutto ciò che occorre fare è incrociare i due valori e segnare il punto ottenuto all’interno del grafico. Continuando a segnare nel tempo i punti, si otterrà una curva confrontabile con l’andamento della curva di crescita di riferimento.
È bene sapere che nel primo anno di vita il parametro principe da valutare sarà il peso, essenzialmente per due motivi: il primo è che il peso cresce più rapidamente dell’altezza nel primo anno, quindi un’alterazione della curva di peso sarà più rilevante rispetto ad un rallentamento dell’aumento di statura. Il secondo è che, finché il piccolo non acquisirà la posizione eretta, sarà difficile avere una misurazione accurata della sua statura.
L’importante è la costanza
Sicuramente le curve di crescita sono un ottimo strumento per farsi un’idea di come stia avvenendo l’accrescimento del piccolo, ma bisogna considerare che si tratta di metodi standardizzati e che ogni individuo è diverso dall’altro. Ciò che conta più di ogni altra cosa è constatare che l’incremento di peso (prima) e quello in altezza (poi), si mantengano costanti nel tempo e non subiscano delle brusche battute di arresto che potrebbero richiedere ulteriori approfondimenti.
È comunque sempre compito del pediatra esprimere la sua analisi delle curve di crescita, considerando lo stato di salute generale del bambino, la sua alimentazione e qualsiasi altro elemento utile per una visione quanto più completa del suo sviluppo.