Prendere la decisione di divorziare non è mai semplice, ma, per alcune coppie, a un certo punto diventa inevitabile. Oltre al peso della separazione in sé, poi, c’è tutto l’aspetto burocratico da affrontare, che scoraggia alcune persone. Infatti, la prospettiva di un processo lungo e dispendioso rende, per qualcuno, la situazione ancora più pesante. Non tutti sanno, però, che le lunghe tempistiche dovute alla classica causa in tribunale possono essere ridotte ricorrendo al divorzio consensuale che risulta essere molto più semplice e rapido, dato che nel nostro paese è la pratica più veloce da seguire per porre fine a un matrimonio e viene chiamato anche divorzio congiunto. Questa tipologia di divorzio nasce proprio dal presupposto che, se non ci sono conflitti particolari tra i due coniugi e si ha una visione simile del proprio futuro (o comunque manca l’intenzione di farsi la guerra tra loro) lo Stato permette un divorzio più semplice e più veloce. Può infatti capitare che, a un certo punto, la coppia capisca completamente che continuare a stare insieme non è la decisione migliore per le loro vite e si separi senza litigi o “dispetti” vari. Per procedere con il divorzio, ci si può quindi recare in Comune a sottoscrivere la richiesta di fronte a un ufficiale di stato civile (ma in questo caso non si possono discutere l’affidamento dei figli, il mantenimento e l’assegnazione della casa coniugale) oppure facendosi aiutare da un avvocato nella negoziazione assistita.
Come si procede con il divorzio consensuale: i presupposti
Per procedere con il divorzio consensuale i due coniugi devono quindi essere d’accordo su alcune questioni importanti che riguardano: l’affidamento dei figli, (se presenti) l’assegno di divorzio, (che si può anche rifiutare) l’assegnazione della casa coniugale e la spartizione dei beni comuni. Se non si è d’accordo su questi temi, è necessario ricorrere alla classica causa in tribunale. Particolare attenzione va posta riguardo ai figli minorenni, se presenti, e quindi risulta fondamentale effettuare una consulenza con un avvocato divorzista. Anche per le altre questioni elencate in precedenza, si rende necessaria la presenza di un giurista che collabora con i due coniugi per trascrivere tutte le conclusioni ottenute in un atto da trasmettere al Pubblico ministero. Si tratta infatti di una modalità stragiudiziale, in cui si evita il Tribunale.
Il divorzio congiunto può essere richiesto se sussiste almeno una di queste situazioni: i coniugi sono separati da almeno 6 mesi, un coniuge è stato condannato a più di 15 anni carcere o all’ergastolo, un coniuge è straniero e ha annullato il matrimonio all’estero, il matrimonio non è stato consumato o uno dei due coniugi ha effettuato una transizione di genere.
Come presentare domanda di divorzio consensuale
Una volta presa la decisione congiunta di divorziare, la coppia deve fare ricorso presso il Tribunale competente, che è quello presente nel luogo di residenza o di domicilio di almeno uno dei coniugi. Nella domanda redatta dal giurista si devono specificare tutti i punti elencati nel paragrafo precedente (figli, rapporti economici, ecc). Fatto ciò, poi, i due coniugi dovranno presentarsi, alla data prestabilita, di fronte al giudice che, se verifica che il matrimonio non può essere salvato in alcun modo, fa gli opportuni controlli e procede con la sentenza di divorzio. Se, inoltre, dovessero verificarsi irregolarità, il giudice ha la facoltà di emettere dei procedimenti urgenti. Con la negoziazione assistita, comunque, grazie alla mediazione degli avvocati la procedura risulta ancora più semplice e veloce. Ciò si tramuta in un vantaggio sia per le coppie, che per l’apparato giudiziario, che non deve gestire un’ulteriore causa.