I prodotti a marchio (detti anche private label) sono prodotti (alimentari e non) commercializzati con il marchio del distributore (dettagliante, grossista, punto vendita, store) anziché con il brand del produttore. Si tratta di beni di consumo molto simili a quelli già presenti sul mercato, commercializzati dai colossi del settore.
In genere, i prodotti a marchio privato vengono offerti a prezzi più competitivi rispetto a brand più noti in quanto il distributore non deve sostenere costi di marketing. Il distributore sceglie un fornitore a cui affidare la produzione garantendo la qualità dei prodotti ai clienti.
Che cosa significa essere un produttore a marchio privato o private label? Significa in primis avere una grande opportunità commerciale. Edffrire prodotti a prezzi più concorrenziali rispettando i requisiti di sicurezza, qualità, legalità e igiene in base a determinati standard che hanno portato alla nascita di standard internazionali per la sicurezza alimentare.
Produttore a marchio privato o private label: standard BRC e IFS
Gli standard BRC e IFS, sono l’esempio più importante.Questo standard contengono requisiti specifici riguardanti la produzione ed il trattamento dei prodotti a marchio privato. In genere della GDO o dei grandi gruppi commerciali.
Spesso, le grandi catene di distribuzione organizzata come pure i mercati internazionali richiedono la certificazione a questi standard. Inizialmente, il mercato dei prodotti a marchio privato era circoscritto alle catene della grande distribuzione (GDO). In seguito, altre realtà (come i broker) hanno creato linee specifiche di prodotti alimentari a marchio proprio che fanno produrre da aziende prescelte e qualificate.
L’azienda produttrice dovrà seguire tutta una serie di step per garantire la tutela del cliente. In fase di contrattazione commerciale, sarà necessario definire responsabilità e diversi aspetti come progettazione del prodotto, acquisto delle materie prime, packaging, approvazione di schede tecniche ed etichette, controlli analitici, audit, stoccaggio, logistica, gestione degli ordini, gestione di sprechi, emergenze.
Come spiega https://www.sistemieconsulenze.it/certificazione-brc-ifs/, che si occupa della implementazione su tutto il territorio nazionale degli standard Brc ed Ifs, l’adozione di questi ultimi è oramai diventato un prerequisito di qualifica per i mercati internazionali degli alimenti e dei materiali di confezionamento.
Gli obiettivi del Private Labelling di ieri e di oggi
Il fenomeno del Private Labelling è nato negli anni Settanta in America allo scopo di sostituire, soprattutto in tempi di crisi, beni di uso comune con alternative a prezzi inferiori.
In seguito, oltre al fattore risparmio, è subentrato l’obiettivo dei distributori di offrire prodotti private label di qualità e sicuri a prezzi convenienti per fidelizzare i clienti verso il proprio punto vendita. Negli ultimi anni, per riuscire nell’intento, le grandi catene distributive hanno investito in pubblicità per promuovere le loro linee di prodotti.
Per migliorare l’immagine del proprio brand, hanno cominciato ad apporre il loro marchio su prodotti specifici come vegan, per bambini, gluten free, ecc. allo scopo di offrire ai consumatori una scelta sempre più ampia, in grado di venire incontro alle esigenze di tutti.
Dettaglianti e grossisti, diventando produttori dei beni commercializzati, hanno acquisito una sempre maggiore indipendenza dai produttori industriali.
Oggi, i prodotti a marchio privato costituiscono circa il 30% delle vendite di certi distributori: 7 consumatori su 10 definiscono più validi i prodotti private label rispetto a quelli di famosi brand. Ovviamente, i consumatori hanno bisogno di essere rassicurati sulla qualità di questi prodotti prima di acquistarli.
Alimenti private label: vantaggi
Quali sono i vantaggi per un produttore a marchio privato?
L’azienda che produce alimenti private label acquisisce una capacità di gestione elevata in tema di sicurezza, qualità e legalità dei prodotti.
Possiede una particolare capacità commerciale e può investire in tranquillità grazie agli ordini ricevuti dal proprietario del private label. Non deve gestire aspetti particolarmente impegnativi come etichettatura, acquisti di materie prime, grafica, logistica. Questi aspetti vengono demandati al produttore del brand.
I vantaggi per il consumatore e la GDO sono facilmente intuibili:
- i prodotti a marchio privato sono garantiti in genere dai requisiti degli standard BRC e IFS o protocolli basati sul rispetto di altri standard di sicurezza, qualità e legalità dei prodotti;
- i costi dei prodotti private label sono più bassi, più competitivi rispetto a brand più noti con cui spesso condividono le stesse aziende produttrici e processi di produzione.