In base alle singole situazioni, talvolta può essere complesso riuscire ad ottenere un finanziamento, se non praticamente impossibile. La liquidità di cui abbiamo bisogno giornalmente può essere utile sia per affrontare le spese quotidiane che anche per quelle impreviste, così come per saldare qualche debito o per realizzare un sogno che abbiamo tenuto per troppo tempo dentro un cassetto.
Le ragioni per cui potremmo aver bisogno di una certa liquidità da richiedere in prestito possono essere diverse ed è importante riuscire a trovare le giuste soluzioni adatte alle nostre reali necessità economiche. Grazie alle banche e alle finanziarie dislocate nel nostro territorio è possibile infatti fare richiesta di finanziamenti adatti alle situazioni economiche e reddituali dei singoli richiedenti. Tra le diverse tipologie di finanziamenti, alcune tra quelle disponibili più apprezzate ultimamente sono i finanziamenti che si possono ottenere senza la dimostrazione di requisiti minimi o di garanzie. Clicca qui per scoprire tutte le altre tipologie di prestiti destinati a chi non possiede una busta paga: guidaprestitisenzabustapaga.it.
I cassaintegrati possono richiedere un prestito?
Prima di capire se esistono delle soluzioni di credito per pensate per coloro che si trovano in cassa integrazione, occorre capire meglio chi è il cassaintegrato. La cassa integrazione non è altro che un contributo economico messo a disposizione dallo Stato che sostituisce o integra la retribuzione del lavoratore. Questo contributo è destinato ai lavoratori che vivono un periodo di sospensione temporanea dal lavoro oppure che operano con orario ridotto, ad esempio a causa di difficoltà economiche e produttive dell’azienda in cui lavorano.
Coloro che possono usufruire della cassa integrazione sono gli operai, gli impiegati e i quadri, mentre sono esclusi i lavoratori a domicilio. I dirigenti lavoratori con contratto di apprendistato possono invece fare richiesta della cassa integrazione, grazie al Decreto Legislativo 148 del 2015.
Oggi esistono diverse formule di cassa integrazione, tra cui le più conosciute sono:
- la cassa integrazione totale, che viene fornita nel caso della sospensione totale del lavoro;
- la cassa integrazione parziale, offerta nel caso della riduzione delle ore lavorative.
In base alle diverse situazioni, la cassa integrazione può subire delle variazioni, per cui può essere ordinaria, straordinaria o con deroga.
I prestiti per cassaintegrati
Oggi, anche coloro che vivono una situazione economica complessa e che percepiscono una contribuzione di cassa integrazione, possono fare richiesta di un finanziamento. In linea di massima, i prestiti vengono suddivisi in due categorie, vale a dire quelli personali e quelli finalizzati. Per quanto riguarda i prestiti personali, si tratta della forma di prestito più largamente richiesta al giorno d’oggi. È un prestito che permette di godere di una certa libertà e di una buona flessibilità nella gestione della liquidità concordata ed erogata da un certo creditore.
Nel caso dei prestiti non finalizzati, il debitore riceverà la somma di denaro richiesta in prestito direttamente sul proprio conto corrente e potrà utilizzarla a proprio piacimento. Non dovrà quindi in alcun modo giustificare né dichiarare la finalità di utilizzo della liquidità ottenuta. Non si tratta di un finanziamento semplice da ottenere e prevede inoltre dei requisiti che sono in linea di massima molto restrittivi. Tuttavia, oggi anche chi si trova in cassa integrazione e chi non ha delle buone garanzie economiche e reddituali da dimostrare di fronte al creditore può comunque accedere ad una forma di finanziamento.
Le tipologie di prestiti e soluzioni
I cassaintegrati possono accedere ad alcuni tipi di soluzioni, tra cui la cessione del quinto. Si tratta di un finanziamento destinato ai dipendenti e a tutti coloro che godono di un’entrata mensile, seppur di piccolo importo. Nel caso della cessione del quinto, non si possono però chiedere delle cifre troppo elevate, specialmente nel caso di chi non ha un reddito alto, dato che la liquidità richiesta viene calcolata in base alla rata mensile da versare per il rimborso, la quale non deve essere superiore al 20% degli emolumenti totali percepiti.