Il trattamento restorativo atraumatico è una tecnica di trattamento della carie senza strumenti rotanti, non invasiva, non dolorosa e per questo motivo particolarmente adatta al trattamento della carie nei bambini.
Con questa tecnica non si rischia infatti di spaventare il piccolo paziente, che tenderà ad accettare facilmente l’intervento e il lavoro del dentista: il livelli di ansia e di agitazione del bambino saranno tenuti sotto controllo facilitando enormemente il lavoro dell’odontoiatra e soprattutto la buona riuscita dell’intervento.
Tra i vari pregi di questo approccio terapeutico c’è il bassissimo costo economico dell’operazione, che permette quindi la sua esecuzione anche su pazienti adulti che non possono permettersi trattamenti più costosi.
La salute dei bambini, e dei pazienti in generale, è sempre importantissima e va messa al primo posto. Ecco perchè è fondamentale rivolgersi ad un esperto nel campo dell’odontoiatria. Per questo abbiamo chiesto un parere tecnico sul trattamento restaurativo atraumatico al Dottor Andrea Gola dentista a Casteggio. In particolar modo ci siamo soffermati sulle varie fasi della terapia, sulle tecniche e sugli strumenti disponibili per effettuare l’operazione in maniera corretta.
Trattamento restorativo atraumatico: terapia
Il trattamento restaurativo atraumatico si sviluppa attraverso varie fasi, tutte eseguite utilizzando strumenti manuali.
La prima fase consiste nell’asportazione del tessuto carioso e la preparazione della cavità all’inserimento di materiale adesivo. Nel corso della seconda fase, la cavità appena predisposta viene riempita con cemento vetroionomerico ad alta viscosità oppure con cemento vetroionometrico modificato con resina. Infine vengono riempiti e sigillati i solchi che si diramano a partire dalla cavità provocata dalla carie.
Una seconda tecnica di trattamento restaurativo atraumatico, chiamata tecnica di Hall, prevede l’applicazione di una corona metallica sul dente cariato. La corona viene fissata al dente grazie allo stesso materiale vetroionometrico utilizzato nella procedura già illustrata qui sopra, ma senza preparazione della cavità.
La tecnica di Hall consente di ottenere risultati duraturi sui dentini da latte, che possono sopravvivere anche fino a 5 anni dopo il trattamento.
Il trattamento restaurativo atraumatico non necessita di sedazione totale. Per questa tecnica si predilige la sedazione cosciente che consente di ridurre lo stato d’ansia del paziente, abbassando la produzione di adrenalina: così facendo si limita il riflesso di vomito e la sensibilità generale della bocca diminuisce.
I pazienti rimangono perfettamente coscienti durante e dopo l’intervento, quindi possono interagire con il proprio medico senza sperimentare fenomeni ansiosi. Si tratta di un approccio da preferire assolutamente con i bambini, che possono essere così attivamente rassicurati durante il lavoro del medico e non sviluppano alcun ricordo traumatico in relazione all’intervento.
Trattamento restorativo atraumatico: strumenti
Come già accennato, per praticare il trattamento restorativo atraumatico il dentista utilizza esclusivamente strumenti ortodontici manuali come scaler a lama dritta o ricurva (che presentano una doppia superficie di taglio) e le curette (strumenti che vengono utilizzati per accedere allo spazio sub gengivale).
Gli scaler, in particolare, servono a rimuovere il tessuto carioso dall’interno del dente consentendo di praticare una pulitura perfetta prima dell’inserimento del materiale adesivo.
Quando si interviene su un paziente pediatrico restio a collaborare talvolta si preferisce utilizzare l’ozonoterapia sul dente cariato, al fine di uccidere completamente i batteri responsabili della carie. Questa procedura consiste nell’inserimento di una piccola cupola di silicone sul dente, cupola che viene poi riempita di ozono per il tempo necessario a ottenere il risultato desiderato. Una volta debellata la carie si passa a riempire la cavità con il materiale adesivo ed eventualmente all’applicazione della corona metallica (nel caso della tecnica di Hall).
L’ozonoterapia è da utilizzare esclusivamente se la carie non è ancora arrivata al nervo e se non si può intervenire con strumenti manuali a causa dell’agitazione del bambino.
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